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Home » Case editrici » SCEGLIERE L’AUTORE: 10 CONSIGLI AGLI EDITORI
mercoledì, 18 Giu 2014

SCEGLIERE L’AUTORE: 10 CONSIGLI AGLI EDITORI

Post by on Case editrici, editoria 3640 0

10.2Secondo ‘decalogo’, questa volta per cercare di individuare i parametri in base ai quali un editore può ‘annusare’ un potenziale autore. E anche per capire, un po’ prima, se ci si trova di fronte a un potenziale autore megalomane, figura che ho descritto qui. E si sa che prevenire. È meglio che curare…

 

Ovviamente quanto segue si applica per autori che siano esordienti o emergenti. Con autori già famosi, il potenziale ritorno economico può giustificare una maggiore elasticità in frangenti quali ad esempio quelli descritti al punto  7 e 8. Eticamente, la disparità di trattamento non è giusta, ma una casa editrice è pur sempre un’impresa.

 

*°*°*°*°*°*°*

  1. PRESENTAZIONE DEL MANOSCRITTO

Questa è una prima ‘spia’ importante. Se, infatti, la lettera di presentazione è sciatta nello stile, non precisa il genere, la dimensione e il target del manoscritto, non sa riassumerne in poche righe le caratteristiche e i punti di forza, se supplica o minaccia l’editore (succede anche questo, sì), se millanta l’apprezzamento del manoscritto di parenti e amici, se è scritta con font artistico ma illeggibile, siamo di fronte a un dilettante allo sbaraglio. L’elenco è,  naturalmente, solo indicativo e non esaustivo ma credo sia sufficiente a illustrare il punto.

 

Una volta poteva esserci l’attenuante che le informazioni per una corretta autopresentazione non circolavano, ma ora fra articoli Internet e manuali non c’è che l’imbarazzo della scelta e se la lettera è piena di difetti significa che questo autore non ha neppure voluto fare i compiti a casa, prima di spedire.

 

Può anche darsi, poi, che passando all’esame del manoscritto (o dei capitoli campione) ci si trovi di fronte a qualcosa di assolutamente straordinario, ma direi che le probabilità a favore sono le stesse di poter disporre di un teletrasporto perfettamente utilizzabile entro la fine dell’anno.

*°*°*°*°*°*°*

  1. COMPORTAMENTO DI FRONTE ALL’ATTESA DELLA VALUTAZIONE

Se, dopo aver spedito il manoscritto, l’autore vi tempesta di mail o di telefonate, state in campana. Ci sono tutte le premesse che, una volta preso eventualmente a bordo, continui a essere altrettanto fastidioso a ogni piè sospinto.

Conosco editori che hanno contato i giorni che li separavano dalla scadenza del contratto come un militare di leva conta i giorni ‘all’alba’.

*°*°*°*°*°*°*

  1. PRESENZA SUL WEB

Un potenziale autore attivo sul web, che abbia magari un sito o un blog, o che comunque sia presente sui social network, è sicuramente un fattore positivo, perché significa che ha già un pubblico a cui rivolgersi senza dover partire da zero.

 

E’ ovvio però che va valutato il tipo di presenza. Se si tratta di qualcuno che usa blog e social media per attaccare briga e infastidire, meglio lasciar perdere. Non tanto per l’immagine negativa di ritorno – visto che a volte, in una società demente come la nostra, questo fa presa sul pubblico – quanto per il fatto che i problemi che oggi crea agli altri è matematico che domani li creerà a voi.

*°*°*°*°*°*°*

  1. ESAME DEL CATALOGO PRECEDENTE

Se, esaminando eventuali pubblicazioni precedenti, si notano solo editori a pagamento o a doppio binario, questo non costituisce sicuramente un buon curriculum. Può darsi però che si sia trattato di un autore talentuoso ma sfortunato, che è incappato nelle maglie degli stampatori a nastro per mera inesperienza.

 

In questo caso, la valutazione dell’opera sottoposta potrà dissipare qualsiasi dubbio in merito. Come si suol dire, “carta canta”.

*°*°*°*°*°*°*

  1. DISPONIBILITA’ ALLA PROMOZIONE

Siamo in un’epoca in cui, grazie alla tecnologia, il volto dell’editoria sta cambiando profondamente. Ciononostante, fa impressione constatare quanti autori (e potrei aggiungere musicisti) siano ancora convinti che la propria mansione sia esclusivamente quella di portare a compimento l’opera e che, dopo, tutto il resto sia compito dell’editore (o del manager e dell’agente, nel caso della musica).

Oltre a essere una posizione anacronistica la trovo anche poco professionale, proprio alla luce dei cambiamenti nel settore cui ho accennato sopra .

 

Se, dunque, l’autore comincia a nicchiare sulla possibilità di rendersi disponibile a presentazioni nella propria città, se non è disponibile a concedere interviste e fa il prezioso, drizzate le antenne.

Naturalmente esistono i casi limite per cui un autore sia giustificato a imporre limitazioni, o per via di motivi di salute oppure per il fatto di avere bimbi piccoli o familiari malati da seguire. Ma qui si tratta, ovviamente, del buonsenso dell’editore e non per niente si parla di casi limite e, dunque, dell’eccezione e non della regola.

*°*°*°*°*°*°*

 

  1.  ASPETTATIVE

C’è una striscia di Snoopy, nella sua veste di eterno aspirante scrittore, che ricordo a memoria e che è altamente indicativa su questo punto. In essa il bracchetto sta scrivendo una lettera agli editori con questo testo :

 

“Signori, ieri ho atteso tutto il giorno che arrivaste per rendermi ricco e famoso. Non vi siete fatti vedere. Stavate forse poco bene?”.

 

Ora, sebbene non credo che ci sia ancora qualcuno che pensa di poter avere assolute ‘botte’ come quella che ha avuto la Rowling (senza nulla togliere alla bravura, di fortuna – o, se si preferisce, di sincronicità – lei ne ha avuta tanta), ma ci sono comunque tanti autori che hanno attese assolutamente fuori dal mondo. Non solo dal pubblico  ma, per cominciare, proprio dall’editore. Possono essere alte tirature, presentazioni garantite, investimento pubblicitario…

Un accorgimento utile prima di imbarcare un autore può essere quindi, una volta appurato che il manoscritto è valido, fare prima un colloquio per sondare questi aspetti, spiegandogli chiaramente la realtà del panorama e le sue lunghe tempistiche.

Se poi insiste nelle sue posizioni, sappiate che lo imbarcate a vostro rischio e pericolo. Nel qual caso il mio consiglio è di essere molto precisi nell’elencare le specifiche obbligazioni contrattuali.

*°*°*°*°*°*°*

  1. REAZIONE ALLA LETTURA DEL CONTRATTO

 

e

 

  1. DISPONIBILITA’ ALLA TRATTATIVA CONTRATTUALE

Sono, in un certo senso, corollari del punto 6. Se l’autore si irrita di fronte al contratto e se, peggio ancora, si irrigidisce rifiutando almeno una negoziazione di compromesso, imponendo oneri poco sostenibili o niente, meglio il niente.

 

A meno che troviate la sua opera straordinaria e siate convinti che il rischio valga la pena di essere corso. Anche qui, secondo me, le probabilità sono le stesse del teletrasporto di cui al punto 1.

*°*°*°*°*°*°*

  1. PROATTIVITA’

Se vi imbattete in un autore che è pieno di idee promozionali, che vi propone suggerimenti e iniziative, che intesse PR che a loro volta creano occasioni di visibilità, sappiate di essere stati fortunati. Pochi autori vantano queste caratteristiche, tuttavia accade anche che questi autori siano talvolta frenati da case editrici molto burocratizzate, se grandi, o dalle vedute molto ristrette, se piccole. Con la conseguenza che l’entusiasmo dell’autore viene cassato fino alla completa estinzione.

Non commettete questo errore. Valutate le proposte dell’autore, discutetene con lui la fattibilità e appurate se è disposto a coadiuvarvi nella loro organizzazione. Se si tratta di cose realizzabili, perché rifiutare e spegnere la sua creatività? Oltretutto, un autore ‘castrato’ in questo senso è una pessima pubblicità, perché di sicuro andrà in giro a lagnarsene.

*°*°*°*°*°*°*

  1. 10 ESPERIENZE CON GLI EDITORI PRECEDENTI

Ok, si tratta di informazioni confidenziali che nessuno dovrebbe divulgare, ma con Internet non è difficile scoprire se un autore ha avuto da ridire con editori precedenti. Non sono notizie che si possono trovare sempre, certo, ma un controllino di default in rete non guasta, potrebbero emergere dettagli interessanti.

 

Fate anche attenzione a come l’autore stesso vi parla delle sue esperienze coi vostri colleghi. Nessuno è perfetto, nemmeno gli editori , tuttavia se il discorso è solo una lunga sequenza di lagnanze, senza che venga evidenziata alcuna positività,  è lecito sospettare la paranoia del candidato. A meno che voi stessi conosciate le falle di quella stessa casa editrice di cui egli si duole.

 

 

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