EDITORIA E LEGGE
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martedì, 28 Ott 2014
LA METAMORFOSI DEGLI AGENTI LETTERARI
agenzie letterarie, editoria 3467 0
In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, è chiaro che tutti i costi superflui vengano tagliati dai budget familiari e personali. Fra questi ‘superflui’ rientrano, purtroppo, anche i libri. Ne consegue che anche gli editori rischiano sempre meno e cercano di scegliere titoli e/o autori che garantiscano un certo margine di sicurezza. Se proprio si arrischiano con qualcosa di nuovo, come abbiamo visto lo fanno in ebook.
E allora, dopo aver parlato della metamorfosi degli editori avvenuta proprio grazie all’avvento dell’ebook, parliamo di quella degli agenti letterari. Anch’essi, infatti, si stanno adeguando, poiché iniziano a fare la loro comparsa offerte di pubblicazione elettronica anche da parte loro, in una sorta di beta test per sondare senza grossi rischi quanto valga poi la pena rappresentare il libro anche in cartaceo.
Tali pubblicazioni vengono distribuite attraverso le principali piattaforme e – a quanto pare – vengono anche promosse dagli agenti stessi. Questo comporterebbe due vantaggi: da un lato, il fatto di avere alle spalle un’agenzia che screma i manoscritti eviterebbe all’autore la proiezione della solita immagine di “autopubblicato perché rifiutato da tutti”. In più, l’aiuto promozionale dell’agenzia dovrebbe essere un ‘quid’ ulteriore in grado di differenziare, grazie ai buoni uffici di cui essa gode presso la stampa, questo tipo di pubblicazione dal mare magnum di autopubblicazioni. Queste ultime, infatti, sono solitamente promosse con le sole forze dell’autore, a meno che questi non disponga di un budget per un ufficio stampa professionista, caso più unico che raro.
Una formula ancora giovane, almeno in Italia, ma forse non fruttifera come sperato da molti. Perché mentre da una parte questo test, avviato dalle grosse agenzie, sta prendendo sempre più piede anche dalle piccole, dall’altra c’è chi, dopo averlo offerto sul proprio sito per alcuni mesi, ha già rimosso la possibilità.
Oppure l’abbandono di tale pratica potrebbe essere imputabile alle proteste degli editori, che di certo non vedono di buon occhio la concorrenza di un segmento della filiera editoriale nata con intenti completamente diversi e che, per ‘ritorsione difensiva’, potrebbero boiccottare i piazzamenti del cartaceo da parte degli agenti.
Quel che certo è che la tecnologia sta dando filo da torcere soprattutto alle case editrici, che si vedono comprimere sempre di più il proprio settore di competenza da parte di soggetti, agenti e autori, che una volta avevano ruoli ben definiti e non sovrapponibili.
Foto: Robert Balog/Pixabay