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Home » Musica » LA GIORNATA DEDICATA AL PROBLEMA DEL SECONDARY TICKETING
domenica, 26 Mar 2017

LA GIORNATA DEDICATA AL PROBLEMA DEL SECONDARY TICKETING

Post by on Musica 1904 0

nosecondaryticketingIl 26 gennaio scorso ho presenziato ai lavori della giornata contro il Secondary Ticketing organizzata da Barley Arts. Purtroppo solo ora trovo il tempo di scrivere questo post, ma trattandosi di considerazioni tuttora valide visto che in due mesi la situazione è immutata, la mia lentezza nel resocontare non è, per fortuna,  di grande impatto negativo.

Anzitutto, cos’è il Secondary Ticketing (detto anche Reticketing)? Si tratta di quella odiosa pratica commerciale per cui i biglietti di un concerto vengono acquistati in grandi quantità, così da esaurire in pochi minuti la prevendita ufficiale, per poi essere rivenduti a prezzo esorbitante. E’ una pratica ben conosciuta sia dagli addetti ai lavori che agli appassionati di musica ma che solo dopo un servizio sulle Iene è stata portata a conoscenza della pubblica opinione

Durante la giornata sono dunque intervenuti avvocati, giornalisti, politici, discografici, musicisti e promoter per esaminare la situazione e cercare una soluzione a questo problema.

Anzitutto due parole sull’organizzazione dell’evento: se da una parte è encomiabile aver voluto raccogliere professionisti di varia estrazione in una location prestigiosa come il Teatro Franco Parenti, non posso sottacere un paio di grosse pecche che ho notato:

  1. il ritardo con cui sono state riscontrate le richieste di accredito (la conferma per la mia è arrivata due giorni prima dell’evento);
  2. falla ben più grave, perché comporta conseguenze sotto il profilo giuridico, la mancanza di avvisi indicanti la presenza di telecamere (2 fisse e 2 mobili) e la mancanza delle relative liberatorie per le riprese da far firmare agli astanti.

Al di là di questo, va detto che l’incontro è stato foriero di osservazioni interessanti.

Per quanto riguarda la gestione dei biglietti, è stata avanzata la proposta di renderli ‘fluttuanti’, cioè di equipararli al sistema dei biglietti aerei low cost, per cui le prenotazioni più sollecite possono beneficiare di costi più ridotti.

Il rappresentante del Movimento 5 Stelle, unica forza politica che, assieme al PD ha raccolto l’invito – rivolto a tutti i partiti – di presenziare, ha comunicato che è in preparazione una legge, modellata sul Live Music Act britannico, che introduce il biglietto nominale. La replica di Cristina Trotta (Barley Arts) è stata che in alcune situazioni questo si verifica già in alcuni casi e ha portato l’esempio del Teatro alla Scala. Tuttavia, i promoter dei concerti rock si trovano nell’impossibilità di richiedere i documenti necessari a emettere analogo biglietto nominale perché ci vorrebbe una delega accordata loro per legge, cosa che attualmente manca.

Un’altra soluzione per evitare il reticketing, sempre avanzata dal rappresentante del M5S, potrebbe essere quella di aprire al singolo l’opzione di rivendere direttamente il proprio biglietto nominale ogni volta che impedimenti sopravvenuti dovessero impedirgli di assistere al concerto. Poiché questo passaggio sarebbe gestito all’interno del circuito del promoter, attraverso apposita piattaforma web, le speculazioni sul prezzo verrebbero bloccate sul nascere.

E’ stata avanzata poi l’idea di oscurare i siti di reticketing: tuttavia, a livello pratico, ciò è difficoltoso perché, a tutt’oggi, questa pratica è meramente immorale ma non illegale e le attuali duisposizioni che permettono all’ AGICOM di intervenire direttamente non contemplano questa fattispecie.

 

Se dunque, allo stato dei fatti, ci si trova in una posizione di immobilismo, per contro il reticketing, al di là dell’inconveniente più immediato di rendere i biglietti irraggiungibili per le tasche di un comune appassionato, le implicazioni indirette sono ben più devastanti. Anzitutto è emerso  come questa pratica possa infatti essere fonte di eventuali operazioni di riciclaggio di denaro sporco.

In secondo luogo, vi è il notevole dannoi economico e di immagine per gli artisti oggetto di tale speculazione.

Da ultimo, ma non per questo meno importante, il reticketing provoca – come ha evidenziato il noto giornalista musicale Massimo Cotto – una disaffezione ai concerti che si traduce in un’ulteriore stretta ai cordoni della borsa da parte delle amministrazioni locali, laddove gli investimenti attuali sono già risibili.

 

Accanto alle soluzioni pratiche sin qui evidenziate, sono state suggerite anche prevenzioni di carattere etico, che vanno dall’adozione di un apposito codice di autoregolamentazione (peraltro già stilato e consegnato fra i materiali della cartella stampa di questo evento), all’istituzione di un’associazione di filiera che risolva questo e altri problemi di analoga natura (quali ad esempio il locale che paga i musicisti in nero, o che non emette scontri per l’acquisto dei cibi e delle bevande serviti durante i gig).

I lavori si sono chiusi con la promessa, da parte di Claudio Trotta (titolare di Barley Arts) di organizzare altri incontri su altre tematiche, rendendo quindi periodica questa sorta di riunioni.

Vedremo quindi se l’iniziativa sul reticketing sarà prodromica di appuntamenti per lo meno periodici, ove la Musica possa finalmente avere un proprio osservatorio, o se si sarà trattato solo di un ‘one off’ sull’onda emozionale del momento, come troppo spesso succede in Italia.

 

 

 

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